I supplì (per cortesia, non chiamateli arancini!) sono prodotti tipici della così detta "cucina da strada" romana ed insieme alle crocchette di patate costituiscono da sempre una coppia di fritti immancabile anche in pizzeria. C'è stato un periodo, a dire il vero, in cui si era un po' perso per strada ma negli ultimi dieci anni è tornato ad essere presente in quasi tutte le "rosticcerie" tipiche di Roma.
Per i supplì
Per la panatura
Per la frittura
Il nome originario è "Supplì al telefono". Ovviamente non sono antesignani dei cellulari, anzi, l'accostamento nasce con le primitive origini del telefono, nero, ingombrante, appeso in verticale alla parete, il cui auricolare (non c'era ancora la cornetta....) era dotato, appunto, di un lungo filo. La mozzarella filante ricordava a quei tempi il filo del telefono e così nacque l'accostamento. Va da se che i supplì vanno mangiati rigorosamente caldi, quasi bollenti, altrimenti la mozzarella non fila...
Una volta, tanta ma tanti anni fa, a Roma in Via Appia, nei pressi di piazza San Giovanni, esisteva un Bar / Rosticceria che si chiamava "Catena", famoso per i supplì, sempre caldi, buoni e filanti.
Oggi sono in molti a proporre i supplì ma è facile e divertente anche farli in casa e, se proprio avanzano, si possono tranquillamente congelare.
La frittura dei supplì congelati può avvenire anche appena tolti dal freezer per un "last minut", se non hai il tempo di lasciarli scongelare un paio d'ore, il che li rende un jolly da utilizzare in qualsiasi momento per far felici tutti in pochissimo tempo.
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